Tre teste, sei mani e un’anima sola: così nasce “Cosa del futuro” negli spazi de La Santissima.
Un technologist che plasma il digitale, un animation director che dà vita alle storie, e un’artista artigiana che dialoga con la materia. Nonostante i percorsi già tracciati – dalla creative technology al cinema d’animazione, dall’artigianato al teatro di figura – hanno scelto di mescolare le carte e giocare insieme.
Il nome viene da un quaderno d’infanzia, dove una “maquina comodisima y movidiza” anticipava lo spirito del collettivo: la creatività come strumento per squarciare delicate crepe nella realtà quotidiana, e lasciare passare la magia che spesso ci sfugge.
Attraverso installazioni ed esperienze che fondono il tangibile con il digitale, “Cosa del futuro” esplora nuove forme di narrazione dove artigianato e tecnologia si incontrano in un equilibrio poetico.